Difficile pensare ad un personaggio altrettanto familiare e capace, allo stesso tempo, di infondere serenità e diffondere allegria. Sempre con i toni appropriati e delicati dell’amica di lungo corso.
Maria Amelia Monti è un’artista amatissima dal grande pubblico televisivo e molto apprezzata da quello teatrale.
Maria Amelia Monti è…
Io? Non lo so, sono la persona meno indicata a descrivermi. Dovresti chiederlo a mio marito o ai miei figli o ai miei compagni di tournée, ma io non lo so proprio, mi metti in imbarazzo…
Le parole sono il pane quotidiano per un attore; ti è mai capitato di rimanere senza parole di fronte a qualcosa, a qualcuno?
Mmmh… ma mi stai facendo un’intervista tipo Marzullo? Bisogna essere molto svegli per rispondere alle tue domande!
Davanti alle cose brutte mi capita di rimanere spesso senza parole. Mi è venuta in mente una cosa triste, ma non ho voglia di dirla. Mi capita di rimanere senza parole anche davanti alla bravura, alla bellezza. Ecco, davanti alle cose molto belle e quelle molto brutte!
Ora sei in scena con un giallo di Agatha Christie. Come sei arrivata a vestire i panni di Miss Marple?
Gli eredi mi hanno concesso volentieri i diritti e a Edoardo Erba la commissione di trasformare un racconto di Miss Marple in commedia. La mia iniziale perplessità, dovuta al fatto che non sono un’appassionata di “gialli”, è svanita man mano che le letture procedevano e le riflessioni maturavano. Abbiamo visto che poteva essere divertente perché Agatha Christie è trasversale, arriva a tutto il pubblico, dagli intellettuali ai bambini… ha trovato una ricetta funzionante, speciale, dove ci sono cose terribili – morti, impiccati, sangue, ululati, nebbie, spari – ma non è mai violenta e la gente, paradossalmente, si sente rassicurata, come se tornasse da un caro parente! Miss Marple è una specie di fumetto calato in un ambiente cupo e realistico.
Cosa porti di te stessa ai personaggi?
Io non mi accorgo mai di portare qualcosa di me stessa, ma avviene inevitabilmente. Per esempio, Miss Marple è molto schietta, senza filtri e io sono un pochino così.
Sei sempre associata alla simpatia, all’allegria. Non ti è mai venuta voglia di cambiare le carte in tavola e fare il ruolo della cattiva?
Mi è capitato di farlo, ma io penso che uno possa far piangere anche con leggerezza. Ad esempio, sto portando in giro un reading di lettere scritte da genitori adottivi e figli adottati… sono talmente emozionanti che all’inizio non riuscivo neanche a leggerle perché mi veniva da piangere. Ho deciso di alleggerirne la drammaticità eppure risultano ugualmente intense, emozionanti. Insomma, faccio anche altre cose, non sono solo la “moglie” di Gerry Scotti!
Quale insegnamento, assorbito dalla tua professione, hai condiviso nella formazione dei tuoi figli?
Che è molto importante seguire i propri sogni e capire se uno veramente vuole una cosa, che bisogna capire qual è la propria missione per riuscire a metterla in pratica al meglio, che non si deve prescindere dal rispetto… nel teatro la consapevolezza degli altri e la valorizzazione di tutti sono indispensabili!
Come attrice pensi mai a te stessa in relazione al tuo pubblico?
Sì e penso che un attore debba sforzarsi ogni volta di inventarsi qualcosa di nuovo perché se il pubblico si abitua è come un bambino che si abitua a mangiare una cosa e la vuole sempre… e rifiuta il minestrone perché non riconosce quel sapore (sorride, nda). Invece, è importante crescere per far crescere anche il pubblico. Deve esserci un’evoluzione per entrambi anche perché poi si invecchia e non si può rimanere sempre legati ad un’immagine specifica di sé stessi. Ecco, bisogna crescere, non invecchiare!
Per cosa ti meravigli ancora?
Io sono Buddista e, grazie alla meditazione, ogni volta riscopro che tutti abbiamo una forza vitale, unica e necessaria, da poter far uscire… questo mi meraviglia ogni volta!
Maria Amelia Monti è stata ospite delle Stagioni Teatrali 19/20 del Circuito ERT FVG con lo spettacolo Miss Marple, giochi di prestigio prodotto da Compagnia gli Ipocriti Melina Balsamo