Lo scorso 23 marzo a Cividale del Friuli erano ospiti allo spettacolo NIGHT GARDEN di Evolution Dance Teather le allieve del Liceo Coreutico di Udine coinvolte nel progetto di Alternanza Scuola Lavoro che l’ERT FVG – teatroescuola cura in accordo con il Liceo per l’anno scolastico 2016/2017.
Prima dello spettacolo hanno chiacchierato con l’entusiasta coreografo, direttore artistico e danzatore Anthony Heinl di danza, di ricerca, di materiali e di musica; di viaggi e di fatica; di fili che si tendono e si tessono fra il palco e la platea. Hanno parlato di pubblico, di meraviglia e di gioia. Perché di gioia si vuole occupare Anthony invitando il pubblico ad aprire gli occhi allo stupore, a fidarsi dei suoi trucchi così come i danzatori si fidano quando si consegnano – corpo e pensiero – l’uno nelle mani dell’altro.
A sera ci siamo fatti pubblico insieme, meravigliandoci. Gli occhi, le orecchie, il nostro corpo fermo sulla poltrona hanno accettato l’invito e abbiamo creduto, misteriosamente ciechi, che creature di luce e di suono costruissero per noi la loro casa nel buio della sala.
Di ritorno alle nostre settimane affollate di impegni, alcune ragazze ci hanno regalato una loro visione-recensione dello spettacolo che qui riportiamo. Un grazie a loro, per i loro occhi, le loro orecchie e i loro pensieri di danzatrici, di pubblico stupito che ci fa ancora stupire del nostro lavoro e della sua ricchezza d’incontro.
Alessandra D’Anna, 3^Lco liceo coreutico Uccellis
Mistero, bellezza e meraviglia non sono le uniche cose che ci hanno atteso nel giardino di luce. Ci aspettavano anche magia, illusione e creatività che, unite agli otto eclettici artisti hanno reso “Night Garden” uno spettacolo emozionante e innovativo.
Sebbene la maggior parte del pubblico in sala fosse formato da adulti, lo spettacolo – coreografato da Anthony Heinl e rappresentato dalla compagnia Evolution Dance Theater – ci ha dato la possibilità di emozionarci e stupirci “così come fanno i bambini”.
Lo stesso coreografo ha dichiarato nel nostro breve incontro prima della serata: 《Lo spettacolo è come un Luna Park, come un parco per bambini.》
Quella sera siamo tornati tutti un po’ bambini e ci siamo meravigliati non solo per le coreografie che fondevano i linguaggi della danza classica e moderna con le dinamiche fisiche dell’acrobatica ma anche, e soprattutto, per le strutture di luce – e di buio – che creavano l’illusione di semplicità in sequenze in realtà molto complesse.
La potenza dei corpi e la grinta dei ballerini era palpabile, nonostante spesso non fossero visibili o rappresentassero creature bioluminescenti.
Le coreografie, dominate da illusionismo e giochi di luce ed ombre, hanno catturato e incuriosito il pubblico e sovente un susseguirsi di bisbigli si diffondeva in sala tentando di svelare i trucchi; ma chiedersi cosa ci fosse dietro le illusioni o chi fosse davvero sul palco è per me quasi inutile. L’arte non va capita ma apprezzata e penso che tutti siamo rimasti affascinanti da come la creatività del coreografo, combinata agli effetti ottici delle luci, sia riuscita ad ingannare i nostri occhi e la nostra percezione della realtà.
Lo spettacolo mi ha coinvolto molto ad eccezione di alcuni brani in cui a dominare era la narrazione e non la danza, brani che mi hanno in qualche modo “portato fuori dalla magia”.
Sublime a mio avviso è stato l’inizio, una delle mie parti preferite, insieme alla coreografia sulla musica di “Run Boy Run” (Woodkid) e a quella con protagonista uno stupefacente omino bioluminescente formato da palline colorate. È stato incredibile vedere le palline percorrere l’intero palco per poi coagularsi magicamente sul il corpo del danzatore. Anche la coreografia finale, dove le luci permettevano di vedere la scena e distinguere scenografia e danzatori, è stata d’effetto.
Le parole di fronte ai quadri e alle scene dello spettacolo, spesso mancavano e bastava incrociare gli occhi stupiti del pubblico e ascoltare la potenza degli applausi per capire quanto lo spettacolo si stato apprezzato. 《È tutto una magia, un’illusione. E il trucco non va svelato!》ci ha confessato Heinl.
Ha ragione; “Night Garden” è tutto da scoprire. Consiglio a tutti di vederlo: adulti e bambini, amanti della danza e non. Vale la pena sapere cosa si nasconda dentro il Giardino di Luce.
Francesca Moretton 3^Lco liceo coreutico Uccellis
Uno spettacolo meraviglioso quello del 23 marzo a Cividale: “Night Garden” di Anthony Heinl che oltre ad essere il direttore artistico di Evolution Dance Theater ha curato personalmente le coreografie, le luci e gli effetti speciali di questo lavoro.
Uno spettacolo di pura creatività, originale, diverso, innovativo che ha saputo trovare il giusto equilibrio fra danza e illusionismo.
Un viaggio che apre nuovi orizzonti e libera l’interpretazione dello spettatore che ne trae emozioni e positività.
Il lavoro degli artisti ha stimolato in me bellezza; ed è scaturita tanta la voglia di scoprire tutti i segreti e gli esperimenti nascosti dietro – e dentro – le diverse scenografie.
“Il numero” che mi è piaciuto di più è stato quello iniziale, di grande effetto visivo e di impatto emotivo, e la scena costruita sulla musica di Woodkid “Run boy run” in cui i danzatori uscivano ed entravano da un pannello colorato sospeso con una coreografia pazzesca e coinvolgente.
Una cosa che avrei curato diversamente, sono le musiche, che a mio parere in alcuni brani, non erano coerenti con la coreografia.
Ho trovato in questo spettacolo un’avventura e un’esperienza indimenticabile che ha suscitato in me tantissimi spunti e idee su come creare unendo più arti che insieme si mettono in evidenza l’un l’altra dando vita a un gioco spettacolare innovativo magico ed emozionante.
Giulia Defendi, 3^Lco liceo coreutico Uccellis
Lo spettacolo “Night Garden” della compagnia del coreografo Anthony Heinl Evolution Dance Theater è stato davvero stupefacente.
Un’opera d’arte, mix di danza, acrobazie, magie ed illusioni; uno spettacolo affascinante, ricco di emozioni, ricco di esibizioni innovative, diverse da quelle che solitamente ho incontrato.
Gli artisti sono riusciti a catturare e trattenere l’attenzione di tutti gli spettatori e a coinvolgerli istintivamente in ogni scena. È stato come compiere un viaggio, un viaggio verso un mondo nuovo. Mi sono sentita trasportata altrove. Mi sono sentita parte dello spettacolo. È stato meraviglioso poter dare un significato a tutto ciò che avevo davanti: il gioco di colori e di effetti, la grande intesa tra i ballerini, la creatività stupefacente. Tutto è stato stupore.
Le musiche erano belle, poco conosciute e per questo, secondo me, hanno affascinato molto; ho trovato che ogni coreografia fosse in coerenza con la musica e molto curata. Erano tutte diverse tra loro e ricche di elementi originali e misteriosi che hanno suscitato grande curiosità.
I ballerini, molto precisi e “imbottiti” di energia, sono stati in grado di trasmettere al pubblico forti emozioni nonostante spesso i loro visi non fossero riconoscibili; ma d’altronde, nella danza è il linguaggio del corpo a comunicare, nella sua complessità.
Personalmente non ho trovato nessuno aspetto negativo, mi è piaciuto tutto e sono uscita dal teatro entusiasta, con la curiosità d’artista di conoscere le tecniche e la meraviglia dello spettatore negli occhi.
Una compagnia, quella del coreografo Anthony Heinl, da andare a vedere se si ha la possibilità.